L’infezione da Hiv non può essere diagnosticata attraverso i sintomi né attraverso le comuni analisi del sangue. L’unico modo per accertare l’infezione è quello di sottoporsi al test per l’Hiv. L’esito del test è positivo se viene riscontrata l’infezione da Hiv (positività all’Hiv). L’esito è negativo se non viene riscontrata l’infezione da Hiv (negatività all’Hiv).
Il test è anonimo e gratuito e non richiede prescrizione del medico di famiglia. Chiunque può recarsi in un centro clinico e chiedere di effettuarlo in anonimato e secondo le garanzie di accessibilità previste per legge. Il test ricerca gli anticorpi all’Hiv ed è l’unico modo per sapere se si è entrati in contatto con il virus e si è diventati positivi all’Hiv.
Esistono attualmente diversi tipi di test. I più comuni sono i test Elisa e i test combinati (detti anche di IV generazione). Esiste anche un test su fluido orale, e recentemente è stato messo in commercio anche un autotest capillare.
Il test Elisa ricerca gli anticorpi al virus Hiv1 e Hiv2. A seguito di un comportamento a rischio, l’indicazione è quella di effettuare il test ad un mese di distanza, periodo sufficiente a riscontrare il contagio nella quasi totalità dei casi. Se l’esito del test è negativo, l’indicazione è quella di ripetere il test a 3 mesi dal comportamento a rischio per ottenere un risultato definitivo.
Il test combinato oltre ad individuare gli anticorpi anti-Hiv, è in grado di rilevare la presenza di una particolare proteina (l’antigene P24) che compare e aumenta significativamente dopo pochi giorni dal contagio. Il Periodo Finestra è in questo caso ridotto a un mese.
Il test rapido salivare ricerca gli anticorpi ed ha un periodo finestra di 3 mesi.
L’autotest capillare ricerca gli anticorpi ed ha anch’esso un periodo finestra di 3 mesi.
Nel caso di positività è necessario recarsi presso un centro di malattie infettive per poter accedere subito alla terapia.